“Buce” (un ricordo)
Care amiche e cari amici, ho scritto le righe che seguono per cercare di spiegare meglio di cosa tratta il libro che presentiamo, di chi parliamo, e perché vi invito a partecipare a questa iniziativa.
“Lo scudetto dopo il terremoto” è quello vinto dalla squadra juniores della Snaidero di Udine. Uno scudetto prestigioso perché la categoria juniores rappresentava l’ultimo stadio della fase “giovanile” degli atleti che erano in procinto di entrare, sotto l’aspetto sportivo ma non solo, nella fase “adulta”. Alle finali nazionali juniores partecipavano dunque i migliori giovani giocatori italiani che, allora più di oggi, già militavano in squadre di serie A o che erano in procinto di entrare in quell’olimpo sportivo.
Vincere uno scudetto juniores era dunque un traguardo di straordinaria importanza. Vincerlo nell’anno del terremoto aveva un valore simbolico che non necessita di particolari spiegazioni. Vincerlo con il nome “Snaidero” stampato sulla maglietta e con la spinta a raggiungere quel traguardo ricevuta direttamente da Rino Snaidero, una sorta di “totem” per i friulani, aveva un significato, al di là di ogni retorica, di indiscutibile valore.Perché ne parliamo proprio a Cervignano? Ne parliamo, noi qui, perché in quella squadra c’era un pezzo, un figlio se vogliamo, del basket cervignanese che solo due anni prima si trasferì dall’ABC (Associazione Basket Cervignanese) alla Snaidero di Udine per contribuire ad un sesto posto nazionale nel 1975 e a quella storica vittoria del 1976.
Ricordiamo allora un’altra e straordinaria storia che vide l’ABC classe 1957/58 vincere per due volte il titolo regionale ed interregionale e guadagnare la partecipazione alle finali nazionali nelle categorie ragazzi (nel 1971 con un quinto posto nazionale a Monopoli) e allievi (nel 1972 con un sesto posto nazionale a Benevento). Il miracolo, per noi cervignanesi, era battere la Snaidero di Udine e la Splugen di Gorizia. Ma i miracoli sono tali perché non sono eterni e dunque, dopo un po’, la Snaidero di Udine riprese la supremazia cestistica regionale. Lo fece però anche chiedendo all’ABC di cedergli quello che era diventato il suo pezzo più pregiato. E la società cervignanese, com’era giusto che fosse, lo mandò a crescere, sportivamente parlando, in una società blasonata e in grado di valorizzarne le qualità.
Parliamo, evidentemente, di Gianni Zanutel da noi tutti chiamato, amichevolmente ed affettuosamente, il “Buce”. È stato un pilastro del basket cervignanese ed ha saputo esserlo anche in quello udinese. Non era solo un bravo giocatore di pallacanestro, era un personaggio. Aveva una prestanza fisica ed un carisma in campo che pochi riuscivano ad eguagliare. Sapeva entusiasmare il pubblico con la tecnica e la forza agonistica ma anche con un atteggiamento istrionico che tanto piaceva ai tifosi ed agli amici. Io credo di poter affermare con ragionevole certezza che quella esperienza, il rapporto con i compagni e con il coach Pressacco in particolare, quello straordinario scudetto, abbiano rappresentato per Buce il compimento di un ideale sportivo, tanto importante quanto difficilmente eguagliabile sotto l’aspetto motivazionale ed emotivo. Ecco: con la presentazione di questo libro ricordiamo un amico che non c’è più oltre che una esperienza sportiva unica laddove lo sport, se lo sappiamo leggere ed interpretare, rappresenta perfettamente una metafora della nostra vita.
Con l’augurio di avervi convinto a partecipare vi invio un saluto cordiale e vi aspetto assieme a chi con me ha lavorato all’organizzazione dell’evento e cioè Maurizio “Icio” Zanutel e la signora Valnea, rispettivamente fratello e mamma di Buce.
Pietro (Piero) Paviotti
Approfittiamo delle parole di Piero Paviotti per segnalare un appuntamento per tutti gli amanti della pallacanestro, e non solo di quella cervignanese.
Giovedì 29 settembre alle ore 18.30 presso la “Casa dello Sportivo”
Piazzale Lancieri d’Aosta, Cervignano del Friuli
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“1976 Lo scudetto dopo il terremoto”
Autori: Flavio Pressacco e Francesco Tonizzo
Aviani & Aviani editori
Introduce: Pietro Paviotti
Dialoga con l’autore: Mario Matassi, storico Presidente dell’ABC
Presenta: Il coach, Prof. Flavio Pressacco